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Bulli…Citrulli
Come affrontare bullismo e cyberbullismo a scuola
L’argomento del bullismo e del cyberbullismo è molto attuale, se comportamenti prepotenti si sono sempre vissuti, negli ultimi anni, con l’incremeto della tecnologia, talvolta si trascurano le relazioni reali a favore di quelle virtuali caratterizzate da dinamiche diverse . Si parla molto di emozioni, empatia, intelligenza emotiva, dinamiche relazionali, …, è importante affrontare questi temi sia in forma teorica che pratica, riflettendo su esperienze reali con un atteggiamento analitico che favorisca la consapevolezza delle proprie e altrui emozioni e delle conseguenze di diversi comportamenti che possono ostacolare o favorire le relazioni interpersonali.
Il bullo generalmente è divenuto tale dopo aver subito prepotenze a cui non è stato in grado di dare una spiegazione e non conoscendo un diverso modo di entrare in relazione cerca di farsi degli amici adottando l’unica tecnica che ha sperimentato. Mette in atto una relazione basata sullo squilibrio di forze, non si tratta di un rapporto alla pari. I consensi che incontra per i suoi comportamenti da bullo spesso sono frutto della paura che suscita, ma la sua percezione è di accettazione, e questo lo fa perseverare. E’ importante porre l’attenzione sugli “spettatori” che sono numerosi ed hanno un potere da non sottovalutare. Sono gli spettatori che devono decidere se appoggiare la vittima o il bullo, se denunciare o sostenere anche semplicemente ridendo.
Il bullo è la prima vittima che deve essere aiutata a trovare uno stile relazionale che gli permetta di raggiungere il suo scopo: di farsi degli amici veri, non perché sono intimoriti da lui, ma perché lo stimano, hanno fiducia in lui e lo rispettano.
Dal 2016, attraverso “Le chiavi della città”, proponiamo nelle scuole fiorentine il progetto “Bulli … Citrulli” un percorso laboratoriale che mira a prevenire bullismo e cyberbullismo analizzandone le caratteristiche specifiche e facendo emergere dalle discussioni dei bambini e dei ragazzi comportamenti che favoriscono dinamiche relazionali funzionali e una comunicazione efficace.
Negli anni continuiamo a incontrare interesse sia da parte del personale docente che degli studenti che partecipano sempre attivamente e con grande entusiasmo alle diverse attività che proponiamo.
Il progetto è rivolto alla Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado, quindi l’argomento viene trattato adattandolo alla fascia di età.
Si passa da lezioni partecipate che permettono a tutti di intervenire con le proprie conoscenze ed esperienze, alla visione e analisi di video per affinare le capacità di analisi, critiche e di giudizio, al gioco di ruolo che consente a tutti di mettersi in gioco e sperimentare diversi ruoli con comportamenti ed emozioni su cui riflettere, e si termina con un lavoro di gruppo per valorizzare le risorse di ognuno e mettere in pratica le capacità collaborative e cooperative.
Anche se portiamo il progetto nelle scuole da quasi dieci anni, in ogni classe si crea una diversa atmosfera, si approfondiscono particolari differenti e ogni volta è un’esperienza nuova e arricchente per tutti.
Anche quest’anno è presente “Bulli …Citrulli” tra le proposte offerte da “Le chiavi della città”.

Mostri da cui scappare o da affrontare?

I bambini non vogliono che diciamo loro di non aver paura; ma vogliono che insegniamo loro come affrontare e superare quello che li spaventa
Quando si parla di emozioni, capita di assistere a una divisione tra emozioni positive e negative e la paura viene inserita tra le emozioni negative con la rabbia e la tristezza. In realtà ogni emozione ha un ruolo specifico ed è funzionale all’equilibrio della persona.
La paura ha il compito di proteggere dal pericolo, quando non ci si sente sicuri, si ha paura e questa paura ci permette di fermarci un attimo a riflettere sulla cosa più giusta da fare per affrontare una situazione nuova, insolita, sconosciuta, che può rivelarsi interessante, ma che prima deve essere esplorata con cautela per poterla affrontare con coraggio e immergerci in una nuova avventura con la giusta consapevolezza.
Le paure dei bambini nascono dal loro mondo interiore
Di cosa abbiamo paura? La paura nasce dal rapporto con qualcosa di nascosto, sconosciuto, ignoto.
I mostri spesso rappresentano le debolezze che fanno sentire vulnerabili o gli errori che possono provocare frustrazione. E’ fondamentale che fin da piccoli i bambini riescano ad apprezzare l’importanza degli errori e a viverli come parti di un percorso che porta a migliorarsi e a crescere.
Dagli errori si può imparare molto
Molte importanti scoperte sono nate da errori, ogni errore costituisce un’opportunità per imparare qualcosa di nuovo. Instaurare un buon rapporto con le proprie debolezze e con i propri fallimenti permette di affrontare con coraggio le paure e porta al potenziamento dell’autostima e ad aumentare la fiducia in se stessi.
E’ importante che ognuno abbia l’opportunità di vivere ed esprimere liberamente le proprie paure e insicurezze.
Ogni paura che si presenta merita la giusta attenzione e deve essere presa in considerazione adottando un approccio empatico di ascolto che legittimi le emozioni e faccia sentire il bambino compreso e accompagnato nell’acquisizione degli strumenti per affrontarli.
Dare un nome a ciò che prova lo aiuta a definire e circoscrivere il “mostro” per poi affrontarlo con coraggio, come un eroe fiabesco
Attraverso il gioco, la narrazione di una storia o la drammatizzazione si può facilitare il confronto del bambino con le sue paure e favorirne la comprensione e il superamento.
Per conoscere meglio il “mostro” che ha generato la paura si possono porre domande lasciando al bambino un ampio spazio per esprimersi senza fornire suggerimenti che potrebbero influenzare la sua risposta.
Il bambino ha bisogno di sentire che i suoi adulti di riferimento mantengono il controllo della situazione.
Con il tempo e l’esperienza, il bambino acquisisce una propria autonomia nella gestione delle emozioni, imparando a comprenderle, dargli la giusta dimensione e affrontarle.
Esistono diversi livelli di paura, si passa dal timore alla paura all’ansia. Creare dei racconti paurosi aiuta a liberarsi dalla paura, ne sono un esempio molte storie per bambini.
Anche la festa di Halloween permette di giocare con la paura allo scopo di esorcizzarla.